FORZE DELL’ORDINE ?????

In carcere anche altre 7 persone
«Posto sbagliato al momento sbagliato»
Una delegazione dei Radicali a Regina Coeli: arrestati incensurati. Tra loro un investito da auto della polizia
ROMA – Non c’è solo Stefano Gugliotta in carcere per il dopo partita di Roma-Inter. Quella sera altre sette persone sono finite nella VII sezione di Regina Coeli. Le accuse: lancio di oggetti; resistenza a pubblico ufficiale; lesioni aggravate; e perfino una «mancata resipiscenza».
IN ARRESTO – «Nessuno degli arrestati ha precedenti per violenza durante le manifestazioni sportive, sei di loro sono incensurati, hanno attività lavorative e figli a carico». Lo denunciano i Radicali che lunedì mattina sono andati a visitare Gugliotta e gli altri sette arresti proprio nel carcere romano di Regina Coeli. «La sensazione netta che abbiamo avuto è quella di persone che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato». La deputata Elisabetta Zamparini, il segretario di Radicali Italiani Mario Staderini e Sergio D’Elia, segretario di «Nessuno tocchi Caino», hanno incontrato Gugliotta, «visibilmente scosso: privo di un dente, con 6 punti di sutura alla testa e vasti ematomi nella parte sinistra del corpo».
GLI ALTRI – Ma hanno parlato anche con gli altri. L.D per esempio: 25 anni, una figlia di tre anni, quarta volta nella sua vita allo stadio Olimpico. «È in infermeria con la frattura dell’ottava vertebra dorsale dopo essere stavo investito da una macchina della polizia – continuano i Radicali -: forse non potrà più camminare e questo perché è stato visitato dai medici solo la mattina dopo l’arresto, a Regina Coeli è arrivato in queste condizioni, nonostante L.D. si fosse lamentato più volte per il dolore». Tra gli arrestati, anche due universitari 19enni «per la prima volta allo Stadio Olimpico, peraltro tifosi della Juventus: palesemente scioccati dall’esperienza che stavando vivendo loro malgrado».
L’INTERROGAZIONE – Sono tutti nella VII sezione di Regina Coeli, aggiungono i Radicali, «perché la direzione del carcere opportunamente – considerate la giovane età e l’assenza di precedenti – li ha sistemati lì». Il Tribunale del riesame dovrà decidere sulla loro scarcerazione. Ma intanto i Radicali hanno presentato una interrogazione al Ministro Maroni «per chiarire gli aspetti ancora poco chiari di quanto accaduto il 5 maggio».
Fonte corriere.it
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