Livorno: domenica tutti allo stadio

CON LA LAZIO TUTTI ALLO STADIO!
Domenica si giocherà
l’ultima partita casalinga di questa stagione.
Per la città e per noi
tifosi non è una partita qualunque perché di fronte avremo la “S.S”
Lazio 1900.
La natura di questi personaggi è ormai già nota a tutti
ma negli ultimi mesi è venuta fuori anche con la presenza della
candidata alla Regione Lazio Renata Polverini seduta in balaustra (come
un capo-ultras) a fare proseliti elettorali tra l’estrema destra.
per
non tacere di fronte ai fascisti e per non rendere Livorno terra di
conquista invitiamo il popolo della CURVA NORD a riempire il settore
tappezzandolo con i colori che rappresentano la storia della nostra
città.
Non scordiamo naturalmente la protesta contro una società
ed una squadra che non ci rappresentano, ma riteniamo che sia nostro
compito difendere l’onore dei nostri colori, della nostra città e delle
nostre idee.
Per questo chiediamo una reazione di orgoglio al
popolo livornese.
Domenica abbandoneremo la serie A dicendo la
nostra, senza paure per non accettare l’ennesima provocazione.

I
nostri padri banditi e marinai…..
…….Rifiuti della società difendono
questa città..

 

CURVA NORD LIVORNO 1915

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Laziali a Livorno

Il Casms ha autorizzato la trasferta ai laziali. Visto che gli amici di Renata Polverini saranno domenica prossima all’Armando Picchi pare ovvio che la forma di protesta contro la società con lo stadio vuoto debbe cessare. Uno stop temporaneo alla protesta in attesa delle decisioni circa la cessione della società per non permettere alla feccia biancoceleste e nera di fare i padroni dell’Armando Picchi con la loro presenza e i loro cori raccapriccianti.

Dopo la ridicola pantomima con la Polverini in balaustra è finalmente venuta fuori la vera natura da curva del business che ha sempre contraddistinto i laziali e tutti i loro ammanigliamenti e ammiccamenti con i poteri costituiti.
Da parte nostra chiediamo che la curva nord convochi i tifosi e la popolazione livornese domenica prossima allo stadio con un appello chiaro e persuasivo.
red. 4 maggio 2010
fonte: senzasoste.it Continua a leggere

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OVVIETA’ LAZIALI

"Assistiamo sconcertati ad un caos mediatico senza precedenti, con interrogazioni parlamentari e richiami all’integrità morale. Ma in fondo cosa è successo se non che la squadra prima in classifica, e finalista della Champions, ha battuto la quint’ultima, distaccata di oltre 30 punti. I colpevoli sono i tifosi della Lazio accusati di aver esultato e gioito del risultato della partita Lazio-Inter, poichè contenti di non vedere esultare i rivali cittadini per la vittoria del campionato". Comincia così un lungo comunicato con cui la Curva Nord biancoceleste ha voluto dire la sua dopo le polemiche seguite al match dell’Olimpico. Continua a leggere
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GENOA-MILAN

IL GIORNO DELLA VERGOGNA
Tutti i tifosi del Genoa sono invitati domenica 9 maggio ad una grande adunata pacifica in piazza Verdi, antistante la stazione Brignole, attorno alle 13 da dove partirà un corteo fino al nostro stadio, dove svolgeremo un presidio, agli ingressi del settore ospiti per cercare di rendere quanto più disagevole possibile l’accesso dei tifosi rossoneri nella porzione di stadio che è stata loro riservata.
Vogliamo far sapere loro, nel modo più netto e risoluto, che nemmeno dopo 20 o 30 anni il nostro dolore e la nostra rabbia cesseranno così come non smetteremo mai di ricordare il nostro fratello Spagna che continua a vivere nei nostri cuori.
Riteniamo inoltre vergognosa la decisione dell’osservatorio e auspichiamo che le massime autorità cittadine preposte all’ordine pubblico correggano tale assurda decisione.
La Tifoseria Organizzata
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Minacce di morte dalla questura!

Si profila una gara ad alta tensione quella per la finalissima di Coppa Italia tra Roma e Inter, in programma per domani sera, specialmente in seguito alle polemiche dei romanisti per il match Lazio-Inter, giocato in uno stadio "nerazzurro".
La partita di domenica scorsa ha raggiunto dei toni così esasperati da sfociare in minacce dirette a Lotito, destinatario di una lettera anonima contenente un proiettile di grosso calibro e una frase: ”Se non battete l’Inter siete finiti”. I sospetti cadono sui tifosi giallorossi.
Mentre il patron della Lazio parla di comportamenti "antisportivi e violenti” riferendosi agli scontri avvenuti durante il derby capitolino, a Roma si teme per domani sera e dalla Questura arriva un messaggio molto forte diretto ai tifosi: ”Devono decidere se vale la pena rischiare la pelle, il quadro è questo”.
Intanto sono già pronti 1.000 agenti e 600 steward, e i biglietti distribuiti sono 15.000 in meno rispetto alla norma, per diminuire la capienza dell’Olimpico.
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TUTORI DELL’ ORDINE ??

Roma, 25/04/2010.
Ore 21:08, chi scrive ora DOVEVA trovarsi allo stadio Olimpico di Roma ad assistere alla partita di calcio Roma-Sampdoria, ed invece si trova a casa a scrivere questa lettera denuncia per rendere noto l’ennesima ingiustizia firmata "Forze dell’Ordine".
Da buon tifoso del Parma ho acquistato un biglietto per il settore ospiti in modo da poter vedere la partita con i fratelli doriani, come faccio abitualmente da 4 anni quando la Samp scende a Roma. Arrivo allo stadio (tant’è che la mia presenza risulterà nel sistema di controllo dello stadio, avendo passato i tornelli) va tutto liscio fino alla perquisizione dei poliziotti che vedendo la sciarpa gialloblu del Parma mi impongono di lasciarla all’ingresso perché non può entrare allo stadio. Continua a leggere
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STEWARD!!!!!!!

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Champions League, Barça- Inter: Petardi sotto l’albergo neroazzurr

Notte insonne per i giocatori dell’Inter a Barcellona. Nel loro blindatissimo soggiorno, infatti, presso l’albergo extra lusso “Re Juan Carlos I”, molti tifosi blaugrana si sono ritrovati sotto l’hotel ed hanno dato vita ad un vera e propria opera di disturbo. Iniziata sul van che portava la squadra di Mourinho verso l’hotel con lanci di pacchetti di sigarette, lattine e manate sui finestrini per poi proseguire fuori all’entrata dell’albergo con lanci di petardi e cori assordanti ad infastidire il riposo dei neroazzurri. Continua a leggere

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Accade a Firenze

http://www.ultrasblog.biz/
Ho ricevuto questa bella email da un lettore del blog che mi ha lasciato letteralmente interdetto. Può succedere a chiunque di noi o è già accaduto quello che leggerete. La mia, nostra, anche di Simo e Dome, solidarietà ai ragazzi di Chievo. Eccolo il "modello Firenze" che vorrebbero esportare anche nel subcontinente indiano. Complimenti.
Vincenzo

Intanto complimenti x il blog che seguo da parecchio tempo. Volevo segnalare un episodio successo a firenze allo stadio Franchi in occasione di Fiorentina – Chievo del 25 aprile 2010 dove i tifosi clivensi arrivati in ritardo allo stadio a casa di una foratura dell’autobus sono stati bloccati ingiustamente fuori dallo stadio dalle forza di ingiustizia perchè ritenuti in condizioni non ideali x seguire una partita di calcio. Continua a leggere

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SOLIDARIETA’ AGLI ULTRAS DEL TARANTO

E’ difficile trovare le parole, gli aggettivi giusti, per descrivere quello accaduto ieri a Verona. Certamente, una cosa si può affermare senza timore di essere smentiti: c’è qualcosa di profondamente pericoloso nel “nuovo” sistema del calcio italiano: e non solo in quello. Un qualcosa che, appunto, va al di là di una semplice partita di pallone, che tocca i fili della democrazia di un paese civile. E l’Italia, oggi, tutto è tranne che un paese democratico e civile.
Inoltre, un’altra cosa si può affermare, questa sì positiva e che tutti dovrebbero capire una volta e per tutte: i tifosi del Taranto sono un patrimonio prezioso, non solo per la nostra città. Ma per tutti quelli che, ancora oggi, sono capaci di amare una città e la maglia che la rappresenta, di un amore vero e profondo. Una passione che non è sul mercato, che non ha prezzo, che non può essere comprata da nessuno, che vive da decenni e che sempre vivrà. E che proprio per questo è temuta. Un modo di vivere il calcio vecchio stampo, in maniera spartana e anarchica, che la stragrande maggioranza della altre città si sognano di poter vantare.
Perché farsi oltre 1600 km tra andata e ritorno, per venire nel profondo e ricco Nord-Est, inscenare una protesta civilissima a difesa di compagni di curva fermati e denunciati, decidere di tornare a casa dopo aver passato quasi due ora nell’anti-stadio, mettendo al primo posto la propria dignità piuttosto che piegarsi alla volontà repressiva di coloro che dovrebbero tutelare l’ordine, è solo ammirevole. Punto. Il resto sono chiacchiere da morale di bassa lega.
Il resto è storia nota oramai: ci sono tifoserie che possono fare tutto e il contrario di tutto, mentre altre devono spiegare anche perché respirano. In tanti si sono già divertiti nel descrivere cruenti scontri tra tifosi, da cui poi sarebbero derivate le denunce e i fermi avvenuti ieri pomeriggio a Verona: niente di più falso. Ciò che è successo è che, chi doveva tutelare l’incolumità di 200 persone in trasferta, ha pensato bene di permettere ai civilissimi destroidi tifosi di casa, di prendere a bersaglio qualche mezzo della carovana di tifosi rossoblù. I quali, per difendersi, hanno commesso il “tremendo” errore di scendere dalle proprie vetture. Il fitto lancio di oggetti descritto non è mai esistito. Né le fantomatiche cariche di polizia e carabinieri.
Da qui è partita una gestione dell’ordine folle, fatta di minacce, avvertimenti, intimidazioni: 200 persone chiuse in un parcheggio di un Palazzetto dello Sport, con uno schieramento di forze dell’ordine, per lo più composto da energumeni alquanto nervosi, e con la gran voglia di menare le mani, per fare capire chi comanda e come ci si deve comportare quando si arriva nel Nord-Est, targato Lega Nord e Maroni.
Alla fine c’è solo tanta delusione e tanta rabbia: soprattutto perché si è consapevoli, che per l’ennesima volta, nessuno muoverà un dito per difendere i diritti dei tifosi rossoblù, calpestati decine di volte negli ultimi anni. Perché nessuno avrà il coraggio di dire che questo sistema di fare calcio, reprimendo solo alcune tifoserie per concedere agi e sollazzi di ogni genere ad altre, prima o poi porterà allo sfascio totale del giocattolo. Che ora più che mai viene gestito politicamente, dall’alto, da chi sa molto bene che, se da un lato bisogno spingere l’Italia verso il tanto lodato modello inglese, tutto ordine e repressione, dall’altro si sa che ci sono tifoserie che muovono voti politici, che sono dentro un sistema di connivenze alquanto mellifluo e certamente non democratico.
Ovviamente, inutile dirvi che i tifosi veronesi non sono stati minimamente toccati. Così come inutile sottolineare l’ennesima prova ignobile fornita dai giocatori del Taranto. Con la classifica che ora lancia presagi alquanto funesti sul futuro sportivo e societario della squadra. Ma tutto questo è giusto che oggi passi in secondo piano: quello visto ieri a Verona è un sistema che porterà alla fine del calcio in questo paese. Perché senza diritti, senza rispetto per le persone, se le regole non sono uguali per tutti, non c’è sistema che tenga. E che abbia futuro.
 
Tratto da facebook
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