SE FOSSE STATO ULTRA…

Elena Stancanelli per Piovonorane.it
Non credo di essere un’estremista, una pericolosa sovversiva. Forse un po’ anarchica, certo, ma solo filosoficamente. Nella pratica sono una cittadina quasi modello ed è quindi da questa mia pacata esistenza di cittadina democratica che mi chiedo: ma se Stefano Gugliotta, il ragazzo pestato dalla polizia a Roma la sera della partita Roma-Inter, fosse stato un ultrà, come i poliziotti (forse) credevano, cosa sarebbe cambiato sul piano della legittimità morale?
E’ grave che sia stato pestato un ragazzo scambiandolo per un ultrà, o è grave che sia stato pestato un ragazzo seduto sul motorino, che un attimo prima stava chiacchierando con un amico?

E non nel bel mezzo di un inferno, ma in una via laterale.
Quello che voglio dire è che la polizia non dovrebbe pestare nessuno. Ma se si trova costretta a farlo, dovrebbe essere per dirimere una situazione di violenza. Dovrebbe usare la violenza per combattere la violenza, non per punire un colpevole. Per quello ci sono i tribunali.
A me sembra che, continuando a spostare la questione sulla “totale estraneità” di Stefano Gugliotta dagli scontri (che stavano avvenendo da un’altra parte) si compia un errore di valutazione serio rispetto alla vicenda.
Durante la mattanza di Bolzaneto, i poliziotti portarono con sè le finte prove che avrebbero dovuto dimostrare che i ragazzi erano dei pericolosi anarco-insurrezionalisti, e con queste cercarono di giustificare la carneficina.
Anche in questo caso dico: se anche ci fossero state davvero (e non c’erano) quelle molotov e i coltelli, la polizia sarebbe stata legittimata a pestare ragazzi che dormivano, imprigionarli e poi torturarli?
Io credo di no.
A meno che non si stabilisca che quella era una situazione in cui le regole democratiche erano sospese.
Allora dobbiamo credere che ogni domenica sera nelle nostre città vengono sospesi i diritti di chiunque, ultrà o no?
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