CALCIO/POLITICA: idee molto confuse in attesa di reprimere?

”Colpire i colpevoli, non le tifoserie”: questo lo slogan, nuovo, del Viminale che ha portato Osservatorio e Casms ad aprire le prossime trasferte a tutti. Ai tifosi di Roma, Samp, Atalanta, Genoa, Lazio. Da qui a fine stagione non ci saranno più trasferte off limits, come è stato sinora. In futuro si vedrà: forse solo pochissime gare chiuse, quelle più a rischio. Ci sono state forti pressioni politiche in questi giorni per arrivare a questa decisione, Osservatorio-Casms sono stati ampiamente scavalcati. L’errore (e siamo stati fra i primi a dirlo) di spostare alle 18,30 il derby di Roma ha ottenuto solo risultati disastrosi: ha sbagliato il prefetto Pecoraro e la sua decisione è stata discussa, e contestata, non solo dal Viminale ma anche dalla Lega Calcio. Quattro steward lasciati allo sbaraglio nella tribuna Tevere, incidenti gravissimi fuori dalla stadio con una famiglia che ha rischiato di essere bruciata viva in macchina. Ha funzionato, pare, solo la prevenzione di Digos e Servizi Segreti, con un arsenale sequestrato ad ultrà laziali. Che serve giocare alle 18,30 anziché alle 20,45? Non si toccheranno più gli orari delle partite (le ultime due giornate, come noto, sono tutte in contemporanea, con partite alla domenica alle 15). Una gestione assurda, altalenante dell’ordine pubblico negli stadi. Questo apri-chiudi delle trasferte è semplicemente assurdo.  L’altro giorno sembrava che volessero punire solo i laziali (ora lo chiede anche il sindacato di polizia, Silp-Cigl), impedendo loro la trasferta a Marassi: allucinante. Perché lo stop solo ai laziali? Poi, per fortuna, non è successo. E’ stata rispettata una (discutibile) par condicio, riaprendo addirittura le trasferte ai tifosi di Atalanta (duro l’intervento della Lega Nord) e Samp.  Molto ironico il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Se quanto è avvenuto a Roma domenica scorsa, prima, durante e dopo il derby, fosse successo a Firenze, ha detto con un sorriso, ”facevano il Daspo per tutti, compreso il sindaco, per cinque anni”. Poi ha ricordato come c’è ”una sostanziale indulgenza nei confronti delle squadre più grandi e in particolare della capitale”. Per il sindaco di Firenze (e non solo per lui) occorrerebbe ”un minimo di attenzione” in più su questi temi da parte del ministero, della federazione e delle strutture preposte alla sicurezza perché, ”l’idea di due pesi e due misure è molto forte a Firenze e bisogna dimostrare con i fatti che è un’idea sbagliata”. Tra l’altro secondo il sindaco è "assurdo" che si trasformi ”lo stadio in un luogo blindato, ad esempio, senza tamburi e striscioni. Noi dobbiamo fare diventare lo stadio un luogo sicuro, per cui quando becco uno con un arsenale, non solo non lo porto più allo stadio ma lo metto dentro”. Il modello Firenze funziona: il questore Francesco Tagliente ha scelto la via del dialogo, ma anche- attenzione- della fermezza: e non sono pochi, anche fra i tifosi viola, che hanno avuto 5 anni di Daspo (il sindaco no, ovviamente…). Perché non si tenta di esportare il modello Firenze in altre realtà? Ora si pensa di risolvere tutto con la carta del tifoso? Non scherziamo: chi va allo stadio per commettere atti violenti, non prenderà mai la tessera del tifoso. Basta acquistrare un biglietto o aspettare i rivali fuori dell’Olimpico. L’Osservatorio comunque una decisione l’ha presa, l’altro giorno: chiuso il settore ospiti per Cantù-Varese di basket, serie A. I tifosi di Varese (città di Bossi e Maroni) sì che sono pericolosi…
 
Fonte: Repubblica.it (22 aprile 2010)
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