L’ultima frontiera del controllo: la carta del tifoso

L’ultima frontiera della repressione e del controllo negli stadi italiani si chiama “carta del tifoso”. Secondo quanto detto dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, la carta dovrà essere introdotta obbligatoriamente entro il prossimo campionato da tutte la squadre professionistiche. Introdotta nel nome della sicurezza negli stadi, altro non è che l’ennesima grave limitazione delle libertà dell’individuo. Se, per fortuna, ancora esiste nel nostro paese un fronte di resistenza contro l’annunciata volontà del governo di dar vita a schedature di massa (ad esempio quella nei confronti dei bambini rom), gli stadi dimostrano ancora una volta di essere la zona franca in cui è possibile sperimentare qualsiasi misura di controllo e repressione grazie anche al consenso, senza “se” e senza “ma” della cosiddetta opinione pubblica. Se ci pensiamo bene, un’azione di schedatura aprioristica per poter esercitare un proprio sacrosanto diritto qual è quello di poter assistere o meno ad un evento è illiberale e antidemocratico.

L’effetto sarà quello di alimentare controproducenti malumori anche e soprattutto in quei soggetti che dagli stadi italiani si stanno allontanando sempre più, esausti dalla militarizzazione degli impianti e dalle lungaggini burocratiche in fase di acquisto dei tagliandi e di entrata negli stadi.

E se proprio vogliamo dirla tutta, è ancora più assurdo che vengano adottate queste misure senza che prima non si sia proceduto – visto che si parla tanto di modello inglese – ad un ammodernamento degli impianti, molti dei quali versano in condizioni pietose, spesso coperti solo in corrispondenza della tribuna centrale, con piste di atletica inutilizzate che limitano pesantemente la fruizione dello spettacolo, con invalidi costretti a seguire la partita da postazioni impossibili e quasi sempre esposti alla pioggia e al vento. Ma l’Italia non è l’Inghilterra, ricordiamocelo sempre, e questo lo sanno anche i padroni del calcio, il cui vero interesse non è quello di riempire gli stadi, bensì fare più abbonamenti tv possibili, in modo tale da costruire stadi di piccola-media grandezza destinati esclusivamente ai tifosi più abbienti. Il nuovo stadio della Juventus ne è un esempio: solo 40mila posti ma ben 8 ristoranti, 24 bar e qualcosa come 34.000 metri quadrati di aree commerciali.

Secondo il progetto lanciato dal Ministero, la tessera potrà essere acquistata da chi negli ultimi 5 anni non ha avuto precedenti legati a disordini da stadio. Il ricatto messo in atto nei confronti dei tifosi è il seguente: la tessera consentirà di andare in trasferta liberamente, anche in quelle considerate più a rischio, e di acquistare biglietti senza limitazione e restrizione alcuna.

Il primo club ad aprire le porte alla carta del tifoso è stato il Milan, che con la banca Intesa Sanpaolo ha lanciato la carta Cuore Rossonero, una prepagata con la quale i tifosi rossoneri potranno accedere direttamente ai tornelli di San Siro. Una carta bancaria prepagata ricaricabile e nominativa, quindi, sarà l’unico strumento con la quale poter accedere negli stadi. La carta milanista ha una durata di 10 anni, sarà attivabile anche per i minorenni e potrà essere usata anche per acquisti su internet o come una normale carta di credito.

La carta del tifoso sostituirà perciò la tessera di abbonamento e il biglietto cartaceo e sarà il supporto su cui caricare i biglietti delle singole partite. Come se non bastasse “i tifosi potranno premiare la loro passione – si legge testualmente su una nota presente sul sito della banca Intesa Sanpaolo – attraverso l’attribuzione di un punteggio che permetterà di accedere a una speciale classifica che diventerà strumento per premiare i tifosi più fedeli”. Non solo: “Tramite l’utilizzo di Cuore Rossonero in esercizi commerciali convenzionati potrai accumulare speciali Punti Milan per vincere fantastici premi e indimenticabili giornate all’insegna dei colori rossoneri o in compagnia dei tuoi campioni. Sono inoltre in fase di studio e predisposizione alcune iniziative per accrescere sempre di più la fidelizzazione dei sostenitori”.

Se tutto ciò fosse troppo poco, c’è da aggiungere che la sottoscrizione della tessera avrà anche una componente lucrativa: la carta milanista, ad esempio, dal 1° gennaio 2009 avrà per il tifoso un costo di 10 euro.

Per quest’ultimo aspetto, il Codacons ha annunciato un esposto all’Antitrust per accertare se vi siano state intese restrittive della concorrenza nella questione riguardante la tessera del tifoso del Milan. “Si discute – questo in sintesi è il pensiero del Codacons – il fatto che si tratta di una carta prepagata che il tifoso può reperire esclusivamente presso le filiali Banca Intesa Sanpaolo. Considerato che i biglietti in prevendita potranno essere acquistati esclusivamente dai possessori di Cuore Rossonero e che coloro che non sono in possesso della Carta potranno comprare i biglietti, se ancora disponibili, unicamente allo stadio il giorno della partita e comunque ad un prezzo maggiorato delle commissioni di vendita, è evidente che il tifoso è di fatto obbligato a recarsi presso le filiali Banca Intesa Sanpaolo. Chiediamo pertanto all’Antitrust di accertare se la procedura adottata dal Milan sia lesiva della normativa”.

Insomma, per farsi schedare i tifosi dovranno anche pagare

Tito Sommartino

tratto da Senza Soste n.33

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